II Mediterranean Experiences Festival
IX International Journalism & Arts Award “Gino Votano”
(Reggio Calabria, 20-22 maggio 2011)
Comunicati Stampa
Comunicato stampa - il festival e l'esperienza
Il Mediterranean Experiences Festival nasce da lunghi tour in giro per i festival d'Europa : da Lisbona a Cork, da Gand a Berlino, da Parigi a Vienna, a Barcellona e coniuga i valori mediterranei alla luce di nuove ricerche sensoriali, esperienze tattili, gustative, visive, sonore da condividere per indagare e approfondire nuove strutture formali e nuove visioni estetiche e storiche. Il Festival che si terrŕ a Reggio Calabria, per tre giorni, Il Mediterranean Experiences Festival quest'anno presenta da venerdě 20 a domenica 22 maggio 2011, quasi 60 opere, tra happening, film, documentari, concerti, piece e convegni con autori di 18 paesi, In concorso solo per la sezione cinema, 22 film, Il premio per il miglior documentario cinematografico del Mediterranean Experiences Festival, che l’associazione Teatro del Mediterraneo ha organizzato all’interno del premio “Gino Votano”, comprende anche due importanti sessioni, una sul Mezzogiorno, con il progetto "Fiori e Rispetti dei cuntruvadori calabresi", con documentari sul Sud, compreso un cameo dedicato a Nicola Zitara, meridionalista atipico, ispiratore di "Quaderni calabresi". Dall'altra parte, una sessione su "Il contributo dell'industria italiana all'Unitŕ d'Italia", con immagini inedite delle aziende del triangolo industriale negli anni Trenta e Cinquanta, compresi i loro caroselli e i loro film aziendali, un modo per capire come l'Italia ha creato le premesse del boom, attraverso il lavoro di operai e imprenditori. Una sessione con concerto dedicata al Fado e una documentaristica sull'Africa nera dal Madagascar alla Nigeria, con una sitcom e un documentario appassionante sulle donne di Capo Verde. Da un'altra periferia Librino, assisteremo a una piece di strada e insieme anche l'alone surreale del vero teatro da strada.
Comunicato stampa - prima giornata
Reggio Calabria – Prima giornata del Mediterranean Experiences Festival al liceo artistico “Mattia Preti”, ospiti della preside Maria Rosaria Rao, con il Forum su “Profumo di Ciclamini”. Tre documentari sulle rivolte in Nord Africa, cominciate nello scorso autunno. Due prodotti dall’ associazione culturale Teatro del mediterraneo, “Profumo di Ciclamini” con le interviste ai massimi intellettuali del Mediterraneo dal 2008 ad oggi, un’inchiesta in cui si rileva la svolta avuta quest’autunno. La giornata si č aperta con un corto di “Seduction & Mediterranean Sounds” applauditissimo del duo Domenico Ammendola al clarinetto e Nadia Romeo al violoncello. L’emozione e la seduzione dei ciclamini, che come dice Tahar Ben Jelloun hanno avuto il potere di essiccare le tirannie. Mostra sulle voci nere dl blues di Massimo Volponi e quella di artigianato meridionale di Michele De Maria, che ha portato il suo laboratorio di restauro da San Giorgio Morgeto. Primo intervento dell’inviato di guerra del Tg1, Marco Clementi, 28 giorni a Bengasi sotto i proiettili e nei locali di narghile a capire lo spirito della rivolta in Libia. Ha portato un suo documentario e poi ha raccontato la rivolta dei ribelli, le case sventrate, il rapporto con il suo stringer , l’interprete che li ha messi in contatto con la popolazione locale, senza correre troppi rischi. Ha raccontato le voci che corrono sul fronte, come la caduta di Sirte, e il frettoloso viaggio nella notte per tornare in un luogo piů sicuro da quello dove si tenevano i combattimenti. Poi, dopo un altro documentario del Teatro del Mediterraneo su “Le veritŕ di Wikileaks”, intervista con Kristinn Hrafnsson, numero due di Wikileaks, ha parlato Mahdi El Nemr, giornalista egiziano, vicepresidente della stampa estera a Roma, giunto in Italia con una borsa di studio per studiare all’Accademia di belle Arti. “Noi speriamo di poter continuare a far vivere questo evento, cui sarebbero disposti molti uffici culturali mediterranei” e poi ha aggiunto, “il Mediterraneo č un bacino di incontri, l’Italia ha un ruolo centrale, l’esperienza politica italiana č un modello per i paesi del Nord Africa, il Sud Italia puň avere un ruolo importantissimo nel momento in cui tornassero a rivivere le relazioni di un tempo tra Nord e Sud del Mediterraneo, sono opportunitŕ di forte sviluppo per il Mezzogiorno d’Italia”. Dalla Tunisia, l’architetto e video maker, Fouad Ben Alě, ha detto “In Tunisia ci sono ben 70 partiti che concorrono alle prossime elezioni, speriamo bene, speriamo che anche la Tunisia un piccolo paese mediterraneo possa valorizzare le sue risorse scientifiche e i suoi esperti” e ha concluso sottolineando, “finalmente ora in Tunisia, almeno si puň parlare, speriamo sempre per il meglio”. E’ seguito l’intervento di Farid Adly, giornalista libico, giunto in Italia come ingegnere 45 anni fa, il primo da radio Popolare a parlare in arabo e di problemi del Mediterraneo. “Gheddafi sarŕ costretto ad andare via, il governo di transizione sta lavorando per avere elezioni entro 6-12 mesi, e finalmente possiamo cancellare tanti luoghi comuni. La Libia non č un paese tribale, questa struttura č stata voluta da Gheddafi dopo che ha cancellato tanti diritti civili in sostituzione di strutture pubbliche. La Libia giŕ nei primi anni del Novecento ha fatto guerra con gli Stati uniti nascente potenza internazionale, la divisione in Cirenaica e Tripolitania č stata voluta dall’Italia, ma cancellata giŕ nel 1961, siamo uno stato che ha il petrolio, ma anche sotto la monarchia ha avuto una classe intellettuale molto vivace, siamo in cammino per riprenderci la nostra democrazia”. E infine, intervento di Beatrice Coletti di Babel Tv, neonata stazione televisiva satellitare sulla piattaforma Sky, che propone temi sul mondo dell’integrazione, “Non potevo perdere questa occasione di un festival del Mediterraneo, l’unico in Calabria, qui oggi c’č mezzo mondo e parlare in questo modo friendly fa bene a tutti”. Per il direttore artistico, Francesco Votano, “il festival č un risultato delle sinergie di una cittŕ, che rivive alla luce del modello Reggio, anche con questo progetto cui hanno partecipato in giuria gli studenti del liceo classico “Campanella” e dell’istituto per Ragionieri “Piria” e soprattutto per lo stage per organizzatori di eventi e video reporter cui hanno partecipato gli studenti del liceo linguistico “Nuova Europa, sempre di Reggio Calabria”. La caporedattrice di Tele Stars ha ribadito, “E’ una grande esperienza, noi che lavoriamo per la Caritas, troviamo qui le culture di tutto il Mediterraneo”.
									
									Comunicato stampa 
									 – seconda giornata
									Si chiude 
									domenica il Mediterranean Experiences 
									Festival 2011, on la premiazione all’EO 
									Hotel di Reggio Calabria. La giuria di 
									giovani studenti assegnerŕ i premi : miglior 
									film, lo scorso anno andato all’Egitto al 
									regista Maghed El Madhi e Gran premio della 
									Giuria Giovani. I ragazzi della giuria sono 
									Lucia Iannň, Paola Romeo, Francesco Macrě, 
									Pietro Furfaro, Marco Papandrea e Luca 
									Antico. In corsa per succedere all’Egitto 16 
									paesi europei. Nella giornata di sabato il 
									Forum su “Fiori e Rispetti dei Cuntruvadori 
									calabresi”, con la proiezione di due 
									documentari sul pensiero di Nicola Zitara e 
									sulla storia della Calabria del Novecento. 
									Un ponte che giornalisti e intellettuali del 
									Nord Africa ritengono fondamentale per lo 
									sviluppo del Mediterraneo. Roberta Yasmine 
									Catalano, “il cuore in Marocco, la mia vita 
									tra Libano, Roma e la Calabria” ha ribadito 
									che “le rivolte nel Nord Africa sono 
									un’occasione per il Mezzogiorno d’Italia, 
									un’occasione da non perdere, per popoli che 
									hanno in comune identitŕ culturale e 
									sociale”. Zitara, giornalista e scrittore, 
									animatore delle riviste “Quaderni del Sud” e 
									“Quaderni Calabresi”, in un’intervista del 
									2055, ricordava la Repubblica Rossa di 
									Caulonia, ma soprattutto l’irrisolta 
									questione dei contadini, ma anche le assenze 
									dello Stato Postunitariio. In una seconda 
									intervista della serie “La nostra Storia”, 
									Zitara ricorda il fallimento del movimento 
									de I ragazzi di Locri nel momento in cui 
									politici di professione hanno voluto 
									strumentalizzare i giovani. Gli studenti che 
									hanno gestito e animato con interviste, 
									riprese televisive e foto il festival, sono 
									intervenuti su una questione che č tornata 
									di estrema attualitŕ, nel momento in cui 
									Reggio, con il suo modello e il progetto di 
									cittŕ metropolitana, torna a riacquistare la 
									sua dignitŕ e la sua centralitŕ nel 
									Mediterraneo. Due cantastorie Piromalli e 
									Macrě hanno presentato il progetto 
									applauditissimo su Hjuri e Rispetti 
									calabresi del Duecento”, pagine di intensa 
									letteratura che risalgono alla corte di 
									Federico II, pagine cancellate daik libri 
									ufficiali di Storia e Letteratura e 
									recuperati grazie a uno studioso regginod 
									ell’Ottcento e adesso musicati e cantati. Il 
									volgare calabrese si incontra con le musica 
									mezoarabiche e lo zejel, in melodie che 
									aspettano di riprendere a risplendere anche 
									ai nostri giorni. La Catalano ha parlato dei 
									giovani marocchini, “siete fortunati, lě si 
									sta peggio, quando ci sono esami 
									all’Universitŕ, trovate tuti i giardini 
									pubblici pieni zeppi di studenti, perché non 
									hanno spazio in casa per studiare”. E 
									ancora, “ma si sono mossi con i social 
									network non sono stati con le mani in mano e 
									ogni giorno in Marocco chiedono riforme, nel 
									rispetto della monarchia che č una grande 
									istituzione, ma riforme. In Marocco non ci 
									sono stati morti, ma la gente protesta, il 
									movimento scende in piazza e il re che ha 
									gia concesso riforme ne ha promesse altre. 
									La rivolta tunisina ormai si č propagata in 
									tutto il Nord Africa”. E poi sull’esplosione 
									di una bomba a Maraketch, ha sottolineato, 
									“non c’entrano gli studenti, lě ci sono 
									stati morti, ma non č stato il movimento 
									riformista a far esplodere la bomba o la 
									bombola o l’ordigno rudimentale, da noi il 
									movimento č pacifico”. Due realtŕ che si 
									saldano, e in mattinata la proiezione di un 
									documentario sulle donne di Capoverde, dal 
									cuore dell’Africa all’Europa, conservando 
									affetti e tradizioni. Nella sessione 
									pomeridiana, il caso Librino, una piece 
									teatrale di Orazio Condorelli interpretata 
									da Luciano Bruno, la denuncia del malessere 
									della periferia di Catania sommersa dal 
									degrado. Una piece intensa e sofferta, che 
									aveva giŕ interessato il Venerdě di 
									Repubblica. E poi gli ultimi film in 
									concorso con l’inedita partita a scacchi tar 
									Gorkij e Lenin in “L’Altra Rivoluzione”, con 
									immagini in bianco e nero e straorinari 
									corti francesi e inglesi.
							
									Comunicato stampa 
							 – terza giornata
									Quattro premi 
									(miglior film, miglior sitcom, miglior 
									attore e Gran Premiod ella Giuria Giovani) 
									per le sessanta opera selezionate in 
									concorso e fuori concorso di tutte le arti 
									con 16 paesi partecipanti, dalla Libia al 
									Libano, dalla Svezia all’Austria. Questo č 
									Il Mediterranean Experiences Festival, “Uno 
									dei quattro festival sul Mediterraneo piů 
									belli di Italia”, ha detto Beatrice Coletti, 
									direttrice di Babel Tv, piattaforma Sky. Un 
									festival che č stato soprattutto un modello 
									di sinergie che in questo festival si č 
									manifestato attraverso l’organizzazione 
									dell’associazione Teatro del Mediterraneo, 
									il liceo artistico della preside Maria 
									Rosaria Rao, che č diventato una sorta di 
									grande laboratorio di ricerca e delle arti, 
									il Liceo Linguistico Nuova Europa con gli 
									studenti che hanno curato tutto dall’ufficio 
									stampa all’accoglienza. Il festival, che ha 
									assegnato i premi internazionali per le Arti 
									“Gino Votano”, ha presentato opere 
									multiculturali spaziando dalle arti visive 
									ai film, al teatro, ai concerti e a due 
									importanti forum. Uno sulle rivolte del Nord 
									Africa “Profumo di ciclamini” con il 
									vicepresidente della stampa estera a Roma, 
									l’egiziano Madhi Elnemr, il giornalista 
									libico Farid Adly, la scrittrice italo 
									marocchina Roberta Yasmine Catalano, 
									l’architetto e video maker tunisino Fouad 
									Ben Alě, la direttrice di Babel Tv e la 
									collaborazione della Caritas. Il punto sulle 
									rivolte nel Nord Africa, con rivelazioni 
									anche sull’attentato di Maraketsch in 
									Marocco, la Catalano ha detto, “non sono 
									stati gli studenti, che sono ancora in 
									piazza a manifestare pacificamente, vogliono 
									la monarchia, ma anche le riforme”. Per 
									Farid Adly, “Gheddafi si sta giocando le sue 
									ultime carte : Cina e Russia, mentre un 
									discorso a parte va fatto per l’altro suo 
									alleato la Grecia. La Russia ha avuto giŕ 
									diversi incontri con il governo transitorio 
									libico e sembra stia abbandonando 
									decisamente Gheddafi, l’ultima vera 
									incognita resta la Cina, ma č troppo poco. 
									Per il colonnello, che non vorrŕ mai 
									arrendersi, restano poche chance ” e ha 
									rivelato, “sappiamo che la sua famiglia č 
									transitata da Gerba, ma senza fermarsi, oggi 
									sono in Polonia”. Per Mahdi Elnemr, “Il 
									profumo di ciclamini che č il titolo di 
									questo forum si sta spandendo dappertutto, 
									per l’Egitto č stato diverso, da noi 
									l’esercito č una icona, non ha sparato e non 
									sparerebbe mai sul popolo, noi crediamo 
									nella fedeltŕ del nostro esercito e crediamo 
									fermamente di arrivare alle elezioni e alla 
									democrazia”. Poi ha sottolineato, “Reggio 
									Calabria e il Mezzogiorno d’Italia sono 
									dentro le rivolte del Mediterraneo e possono 
									essere protagoniste. L’Italia č un modello 
									per i paesi nordafricani e ci unisce tanta 
									simpatica, a Roma, sarebbe bello incontrare 
									tutti i colleghi del Mediterraneo della 
									stampa estera e far vedere parte di questo 
									festival, che potrebbe essere una chiave 
									importante per i contatti culturali, gli 
									scambi e le comunicazioni tra le sponde del 
									Mediterraneo”. Fouad Ben Alě, architetto e 
									videomaker tunisino, ha detto, “ci stiamo 
									preparando alla elezioni, ci sono 70 partiti 
									qualcuno purtroppo legato anche 
									all’estremismo islamico, ma adesso da noi si 
									puň parlare e crediamo nella democrazia e 
									speriamo in nuovi rapporti internazionali 
									del nostro paese soprattutto con l’Italia 
									per promuovere le nostre intelligenze e i 
									nostri esperti”. Il secondo forum é stato 
									incentrato sul Meridionalismo con 
									documentari sulla stroia della Calabria, e 
									le interviste a Nicola Zitara, un 
									meridionalista scomodo, scomparso lo scorso 
									anno. 
									I quattro premi assegnati, uno alla Tunisia, 
									uno alla Nigeria e due all’Italia. Dopo la 
									vittoria dell’egiziano Magdhi El Madhi, lo 
									scorso anno con “Salaam Viterbo”, 
									quest’anno, lanno dei ciclamini, il premio 
									per il miglior film é andato alla Tunisia, 
									Ha vinto Fouad Ben Alě, con “Il Galeb di 
									Kebili”, la Giuria glielo ha assegnato “per 
									la straordinaria proposta naturalistica di 
									un progetto di altissimo valore culturale e 
									per l’affascinante scenografia delle cittŕ 
									oasi nel deserto sahariano”. Un film che ha 
									in sé tutto il profumo di ciclamini delle 
									rivolte del Nord Africa che stanno 
									ridisegnando la geografia politica del 
									Mediterraneo. Premio per la miglior sitcom 
									alla Nigeria, al regista Ben Oduwole per “JJ 
									cerca casa” , una rivelazione televisiva 
									“per l’humour gentile e profondo di una 
									sitcom che raccoglie con ottimismo e 
									freschezza tutte le tematiche della societŕ 
									multietnica, scritta e girata con uno 
									straordinario senso di leggerezza. 
									Fotografia molto luminosa e dialoghi 
									divertenti”. Premio per il migliore attore 
									all’Italia, con Luciano Bruno, interprete di 
									”Librino” per la regia di Orazio Condorelli, 
									la giuria gli ha assegnato il premio “per 
									l’intensitŕ, la naturalezza e la visceralitŕ 
									con cui interpreta personaggi di forte 
									timbro drammatico nella schizofrenia delle 
									periferie metropolitane”. Lo spettacolo piů 
									applaudito. E infine il Gran Premio della 
									Giuria Giovani, il premio piů ambito, 
									assegnato dagli studenti del liceo classico 
									Campanella e dell’istituto Piria. Ventidue 
									film in concorso, visionati sul sito web del 
									festival dagli studenti, che hanno assegnato 
									la vittoria a Mimmo Raffa, Italia per 
									un’opera di straordinario interesse sociale, 
									tanto che la Giuria gli ha dato anche dei 
									dieci. Raffa ha vinto con “Giuditta Levato”, 
									premiato “per il profondo senso di Giustizia 
									e per il pathos con cui ha raccontato una 
									storia del Sud. Un corto, un documento, per 
									ricordare, per non farci dimenticare le 
									lotte per la terra. Memorie che bruciano 
									come il colore della pelle dei personaggi, 
									arsa dal sole e dal lavoro nei campi. Ottimo 
									il montaggio, musiche di intensa suggestione 
									evocativa”. Il festival continua con il 
									corso di giornalismo on line per studenti e 
									poi gli stages per studenti ai festival piů 
									importanti come Venezia, Torino e Milano per 
									il cinema e Fossano e Grugliasco per il 
									teatro da strada. Poi il premio per il 
									miglior giornalino scolastico all’interno 
									del Decimo premio giornalistico 
									internazionale “Gino Votano” che assegnerŕ 
									anche il premio per il miglior documentario 
									del Mediterraneo, che sarŕ scelto sempre da 
									una giuria di studenti, tra i filmati, 
									alcunid ei quali giŕ selezionati in questa 
									rassegna.
SELEZIONE UFFICIALE
AUTORI IN CONCORSO
									
									
									Giacomo Agnetti (Italia)
									Ha frequentato il corso di montaggio 
									audiovideo della Scuola di Cinema e Arti 
									Audiovisive di Milano. Nel giugno 2006 ha 
									fondato, insieme a Davide Bazzali, la 
									Magicmindcorporation, una casa di produzione 
									di documentari e animazione in stop-motion. 
									Nello stesso anno ha anche eseguito il 
									montaggio video dello spettacolo teatrale 
									“La nave fantasma” con Bebo Storti. Invece č 
									del 2007 il cortometraggio “Tramondo” con il 
									quale arriva alla nomination ai David di 
									Donatello come miglior cortometraggio. 
									Inoltre, cura la linea grafica dei titoli 
									del documentario di Silvio Soldini, “Un 
									piede in terra l'altro in mare”.
									
									Fouad Ben Ali (Tunisia)
									Studia architettura in Italia, collaborando 
									con il Centro culturale tunisino e il 
									Consolato di Napoli. Ha realizzato un 
									documentario interessantissimo slle cittŕ 
									oasi del deserto tunisino.
									
									Raphaël Chevčnement (Francia)
									Nato nel 1974 a Parigi, Raphaël Chevčnement 
									compie studi di Lettere e Diritto prima di 
									iscriversi a Scienze Politiche. Fa i suoi 
									primi passi nel cinema lavorando come aiuto 
									regista, specialmente con Bertrand Bonello e 
									Benoît Jacquot. Ha anche prodotto qualche 
									cortometraggio e pubblicato un trattato in 
									collaborazione con Jean Birnbaum intitolato: 
									La faccia visibile dell'uomo in nero (Stock, 
									2006). Attualmente insegna scrittura di 
									sceneggiatura all'ESEC. Une leçon 
									particuličre č il suo primo cortometraggio.
									
									Henry Darke (Inghilterra)
									Nel 2004 la sua prima commedia fu una delle 
									cinque selezionate per essere letta al Royal 
									Court Theatre di Londra, nella sezione dei 
									giovani drammaturghi. Una commedia 
									ambientata su un tetto, “Highfliers”, che 
									affronta il tema del mercato nero in 
									edilizia in Cornovaglia. 
									L’opera gli č valsa un posto alla London 
									Film School dove si laurea nel 2008, e ha 
									ottenuto una borsa di studio interamente 
									finanziato da Skillset. Con il film, “La 
									trappola Lobster” ha vinto il Festival per 
									le scuole medie di Lodz in Polonia, e qui ha 
									incontrato i produttori che gli hanno 
									assicurato il finanziamento per “Big Mouth”. 
									Il video realizzato nel giugno del 2010, ha 
									debuttato al 54° BFI London Film Festival. 
									ha vinto il premio Delabole Slate premio, ha 
									ricevuto la menzione speciale per i corti, 
									ed ha avuto la nomination tra i dieci 
									finalisti ai BAFTA. 
									Recentemente ha diretto un dramma “Hooked”, 
									un episodio della serie 'Coming Up', che 
									andrŕ in onda su Channel 4 nel 2011, con 
									protagonista Cathy Tyson, Anita Dobson, e 
									Adeel Akhtar. Sta scrivendo due film, “Time 
									for Heroes” e “Where The Bulls Run”.
									
									Fabrizio Di Giammarino (Italia)
									Studia animazione e cinema, ha realizzato 
									diversi documentari sul teatro da strada e 
									lavora in Rai.
									
									Ricky Farina (Italia)
									Laureatosi in filosofia, Ricky Farina lavora 
									come assistente alla regia sul set di "Nikebe" 
									(2004, Charlie Owens). Debutta come regista 
									con il cortometraggio "Traum l'illusionista" 
									(2003) a cui seguirŕ "Il Palombaro" (2004). 
									Successivamente dirigerŕ i documentari 
									"Radio Foppa" (2006), "Alda" (2008) e 
									"Vietato Respirare".
									
									Franke Frigo (Italia)
									Nato a Modena il 20 settembre del 1982. Nel 
									2007 con il cortometraggio “Ellie” firma il 
									suo esordio nella regia e vince al Yasuhiro 
									Ozu International Film Festival. Nel 2008 si 
									dedica al progetto “Diesis”, brevi dalla 
									societŕ liquida, tre cortometraggi ispirati 
									da episodi di cronaca nera italiana. Poi a 
									“Solo”, progetto stagionale di cui gira la 
									parte invernale nei primi messi dell'anno, 
									progetto a matrice isolazionista
									
									John Hellberg (Svezia)
									Regista, produtore e grafico d’animazione. 
									Nel 2011 é stato direttore della 
									Filmproduction company Randolp Scott, poi 
									Storia alla Stockholm University. Si č 
									laureato alla Stockholm Film Academy in 
									Pratica e Teoria del film e diplomato al 
									Vasalunds gymnasium Nature /technical 
									program, 
									
									Luigi Marmo (Italia)
									Nasce ad Eboli nel 1979. Dopo gli studi 
									liceali si trasferisce a Perugia dove si 
									laurea in Scienze della Comunicazione nel 
									2004. Nel 2001 fonda il Laboratorio 
									Cinematografico Gabriele Anastasio, con cui 
									collabora fino al 2004. Nel 2003 cura la 
									prima edizione del BiancoFilmFestival di 
									Perugia, in qualitŕ di direttore artistico. 
									Nel 2003 partecipa al progetto “Autoritratto 
									Italiano, Ipotesi Cinema” di Ermanno Olmi, 
									per RaiTre. Nel 2005 collabora con Cinecittŕ 
									Entertainment in qualitŕ di filmmaker. Nel 
									2007 crea la Hobos Factory, marchio di 
									produzione audiovisiva e firma la 
									realizzazione di vari documentari e 
									cortometraggi. Attualmente lavora come 
									operatore di ripresa e montatore in una 
									serie di documentari per Rai e Mediaset.
									
									Jorge Silva Melo (Portogallo)
									E’ nato a Lisbona, il 7 agosto 1948, Ha 
									frequentato il College of Arts, Universitŕ 
									di Lisbona, dove ha aderito al Gruppo Teatro 
									d'Arte. Nel 1969 partě per il Regno Unito, 
									con un finanziamento della Fondazione 
									Calouste Gulbenkian, dopo aver studiato alla 
									London Film School, č stato a Berlino e 
									Milano, dove studia teatro. Nel 1973 ha 
									fondato il Teatro della cornucopia , con 
									Luis Miguel Cintra e nel 1995 ha fondato la 
									United Artists, una societŕ in cui si dirige 
									e concentra la sua attivitŕ come regista. Č 
									il Co-fondatore della societŕ di produzione 
									'Grupo Zero'.
									
									Pippo Mezzapesa (Italia)
									Nato a Bitonto, in provincia di Bari, il 28 
									settembre 1980. Dopo aver seguito un 
									laboratorio di sceneggiatura ha realizzato 
									il suo primo cortometraggio, "Lido Azurro", 
									nel 2001. Nel 2003 ha firmato la 
									sceneggiatura di uno degli episodi del film 
									collettivo "A Levante". Il suo secondo 
									corto, "Zinanŕ", ha vinto il David di 
									Donatello nel 2004. Il suo terzo 
									cortometraggio, "Come a Cassano", ha 
									ottenuto la Menzione Speciale ai Nastri 
									d’Argento nel 2006. Nel 2008 "Pinuccio 
									Lovero" documentario di lungometraggio, 
									partecipa alla Settimana Internazionale 
									della Critica di Venezia. Nel 2010 firma 
									sceneggiatura e regia del cortometraggio 
									"L'Altra Metŕ" (episodio del film "Per 
									Fiducia 2") che si aggiudica una Nomination 
									al David di Donatello e una Menzione 
									Speciale per la regia ai Nastri d'Argento.
									
									Rupert Murray (Inghilterra)
									Č nato a Londra nel 1961. Ha iniziato la sua 
									carriera realizzando documentari per la 
									televisione inglese e cortometraggi. Nel 
									2005 ha diretto il film “Unknown White 
									Male”, basato sulla storia vera del suo caro 
									amico Doug e della sua esperienza con la 
									perdita della memoria, che ha ottenuto 
									numerose menzioni e premi a livello 
									internazionale. finalista per l'Oscar e 
									nominations per i premi Directors Guild of 
									America Awards, i premi Grierson e il 
									British Independent Film Awards. Nel 2007 ha 
									diretto “Wild Art: Olly and Suzi” per BBC 
									Storyville. Il suo ultimo documentario, “The 
									End of The Line”, sull’effetto dell’overfishing, 
									ha riscosso un successo internazionale. 
									
									Ben Oduwole (Nigeria)
									Regista, scrittore, sceneggiatore e attore. 
									Come attore ha girato 25 film per cinema e 
									televisione, tra cui "La nuova Squadra", “La 
									vita é una cosa Mevigliosa" e "Rossella". Ha 
									scritto, prodotto e diretto, il film "An 
									African Wedding in Rome", ha scritto e 
									pubblicato una raccolta di racconti africani 
									per bambini e adolescenti, "The Flying 
									Tortoise". E’ diplomato in Fotografia al 
									School of Arts & Design del Barnfield 
									College, di Luton e al London Television 
									production Centre, di Londra.
									
									Mimmo Raffa (Italia)
									Regista, attore, doppiatore e giornalista. 
									Nato a Reggio Calabria il 1 gennaio 1943. 
									Diplomato in recitazione teatrale, 
									cinematografica e Tv. Al cinema é stato 
									interprete nei film: "Giganti" di Mollo, "Il 
									trafficone" di Corbucci, "La polizia ha le 
									mani legate" di Ercoli, "Ciao Mama" di 
									Franconi. In tv ha lavorato alle fiction Rai 
									: "La squadra" e "Un posto al sole". 
									Direttore dell'emittente televisiva "Telereggio". 
									Presidente del Blu Sky Cabaret che ha 
									raggiunto quest'anno il suo 35° anno di 
									attivitŕ artistica. Dirige il teatro Loreto 
									l'unico teatro in vernacolo di Reggio 
									Calabria. La sua compagnia, nata oltre 30 
									anni fa come cabaret, dopo una lunga 
									collaborazione con il Bagaglino di Roma, č 
									passata al teatro in vernacolo e ha trovato 
									'casa' a Reggio, nella sala parrocchiale 
									della chiesa di Loreto. Premio 
									internazionale “Gino Votano” 2011 per la 
									miglior sceneggiatura.
									
									David O’ Reilly (Irlanda)
									Nato nel 1985, in Irlanda. E’ autore di 
									diversi cortometraggi, alcuni dei quali 
									vincitori di importanti premi, al Sundance 
									Festival, a Berlino e all’ultima mostra del 
									cinema di Venezia. David O’Reilly, č il 
									maestro dell’imprevisto, nel senso ampio del 
									termine. La sua ultima opera “The External 
									World” č una somma di episodi imprevedibili 
									ed imprevisti, eventi mischiati tra loro in 
									una strepitosa sequenza di palesi 
									manifestazioni di genio 
									evocativo/visivo/narrativo. La descrizione 
									del mondo esterno stando a David non puň non 
									essere sfrenata, apparentemente illogica, 
									fredda e distante ma all’improvviso umana e 
									emotivamente devastante. O’Reilly compendia 
									l’umanissimo sentimento dello smarrimento di 
									fronte al tutto, frammentando la realtŕ in 
									piccolissime storie di ordinaria 
									sregolatezza.
									
									Jean-Gabriel Périot (Francia)
									Si definisce semplicemente regista e si pone 
									a cavallo fra tradizione e innovazione, fra 
									cinema e videoarte, fotografia e 
									sperimentazione in digitale. I lavori del 
									cineasta francese si rivolgono alla 
									riscoperta della Storia. Il lavoro di Périot 
									č basato sul recupero di fotografie del 
									passato, di immagini “saccheggiate” dal web 
									o di repertorio, montate ed editate in modo 
									tale da trasformare l’idea sbiadita di ciň 
									che eravamo in un flusso inarrestabile di 
									vita, di idee, di operositŕ, di illusioni. 
									Con "Nijuman no borei" ("200000 phantoms") 
									ripercorre la storia della cittŕ di 
									Hiroshima dal 1914 al 2006, da una parte per 
									non dimenticare, dall’altra invece per 
									mostrare la nascita, la distruzione e la 
									resurrezione della cittŕ giapponese. In "Eut-elle 
									eté criminelle" ("Fosse stata una 
									criminale") l’artista propone un montaggio 
									di scene di punizioni pubbliche nei 
									confronti di donne francesi, accusate di 
									aver avuto rapporti sessuali con soldati 
									tedeschi. "We are winning don’t forget", é 
									un montaggio di foto di uomini immersi nel 
									proprio lavoro, soli o inseriti nella 
									collettivitŕ, e immagini di violente 
									manifestazioni, sulle note della band 
									Godspeed you! Black Emperor. 
									
									Ruben Pest (Paesi Bassi)
									Ha 24 anni ed é laureato nel giugno 2008 
									presso l'Accademia di Arte e Design Sint 
									Joost dove ho studiato design audiovisivo. 
									Puntando sulla regia e sulla sceneggiatura. 
									Ha realizzato diversi documentari e film di 
									finzione, come il documentario 'Screws, 
									machines and happiness' e il corto ''Anna”, 
									che ha ricevuto una nomination al Film 
									festival Leids. Sta lavorando come 
									segretario di edizione e su filmati 
									aziendali con la sua societŕ Retina Film.
									
									Aage Rais-Nordentoft (Danimarca)
									Nato nel 1969, in Danimarca, č un famoso e 
									regista e attore televisivo. Ha iniziato la 
									sua carriera di attore nel 1996 con "Anton", 
									in cui interpretava il ruolo del padre di 
									Anton. Recentemente ha diretto il film 
									intitolato "MollyCam". 
									
									Christophe Rainer (Austria)
									e' nato nel 1985 in Austria. Ha frequentato 
									la Filmschool di Vienna, dipartimento di 
									regia. E' membro del Gruppe Umkherfilm, 
									un'associazione di giovani registi e dal 
									2005 lavora per la Ruth Mader Filmproduction. 
									Dal 2006 frequenta la Filmacademy di Vienna, 
									dipartimento di Regia.
									
									Asaf Saban (Israele)
									Nato nel 1979, in Israele. Vive e lavora a 
									Tel-Aviv. Diplomato presso il Dipartimento 
									di film della scuola di Arti, "Midrasha" del 
									Beit-Berl College. I suoi film sono stati 
									proiettati nei festival cinematografici di 
									tutto il mondo. 
									
									Astutillo Smeriglia (Italia)
									Astutillo Smeriglia é nato a Pavia nel 1972. 
									Laureatosi in Astronomia a Bologna nel 1998, 
									ha lavorato alcuni anni presso 
									l'Osservatorio Astronomico di Arcetri e ha 
									insegnato Fisica e Matematica a Firenze. Dal 
									2007 si occupa di animazioni e montaggio. I 
									suoi cortometraggi Qualcosa di mai visto (Something 
									Never Seen Before) e Il giorno del Jujitsu 
									(Jujitsu Day) sono stati selezionati in 
									numerosi festival nazionali e 
									internazionali. Scrive sul blog in coma Ź 
									meglio: incomaemeglio.blogspot.com
									
									Milos Tomic (Serbia)
									Nato il 5 febbraio 1976. Artista, fotografo, 
									regista piů volte premiato al Milano Film 
									Festival, dove ha tenuto anche workshop 
									sullo stop motion. Miloš Tomić ha studiato a 
									Belgrado alla scuola di cinema "Kvadrat" 
									gestita da Zoran e Svetlana Popovic. ed era 
									nel cast del programma radio cult "Ritam 
									lepog srca" di Radio B92 Belgrado. Poi ha 
									studiato Animazione presso la Scuola di 
									cinema FAMU di Praga. E’ stato selezionato 
									per il Berlino International Short Film 
									Festival e la Görlitz Regensburg Short Film 
									Week. Nel 2007 ha ricevuto il premio del 
									pubblico al Festival Internazionale del 
									Cortometraggio Kinemastik a Malta e nel 2005 
									il premio per il suo film " “Tontaube”" al 
									concorso internazionale di cortometraggi "Gesten 
									der Versöhnung" presso il Goethe-Institut. 
									Adesso vive a Praga.
									
									Micha Wald (Belgio)
									E’ nato il 26 febbraio 1974 a Bruxelles, in 
									Belgio. Dopo aver studiato Montaggio, nel 
									2007 ha diretto il suo primo film, "Voleurs 
									de Chevaux" (“Horse Thieves”), nello stesso 
									anno, la Fabbrica dei Progetti, sezione del 
									Festival Internazionale del Film di Roma, ha 
									selezionato il progetto del suo secondo 
									film, intitolato "Simon Konianski", dal nome 
									del protagonista del cortometraggio “Alice 
									et moi”. Nel 2009 ha ultimato “Alice et moi”, 
									presentato nella sezione L'Altro Cinema 
									Extra. 
							AUTORI FUORI 
									CONCORSO
									
									
									Raffaele Brunetti (Italia)
									Produttore e regista di documentari. Dal 
									1987 lavora alla realizzazione di 
									documentari in Italia, in Medio Oriente e 
									nel bacino del Mediterraneo. 
									Nei primi anni della sua attivitŕ ha 
									lavorato con i network giapponesi NHK ,TBS, 
									NTV, FUJI TV. In seguito ha collaborato con 
									Nationl Geographic, BBC, ARTE, YLE, History 
									Channel ed altri, contribuendo alla 
									realizzazione di oltre cento documentari. 
									Negli ultimi anni ha firmato la regia di 
									documentari di creazione co-prodotti con 
									broadcasters europei ed americani. Ha 
									ricevuto l’ Award for Creative Excellence 
									all’ US Int. Film and Video Festival. Il suo 
									film Mitumba ha vinto il “Globo d’Oro” ed il 
									Napoli Film Festival come miglior 
									documentario ed č stato candidato da Arte a 
									rappresentarla al Prix D’Europe al Japan 
									Prix ed al Sundance festival. Uno dei suoi 
									ultimi film, Che Guevara: il corpo e il 
									mito, ha visto coinvolte undici televisioni 
									nel mondo, per la maggior parte emittenti 
									pubbliche televisive europee ed avuto un 
									grande riscontro sia di pubblico che nei 
									festival internazionali. Il suo ultimo film 
									Hair India č stato selezionato per il 
									festival di Amsterdam nella competizione 
									ufficiale lungometraggi Joris Ivens IDFA 
									2008.
									Č membro della Associazione della Stampa 
									Estera in Italia dal 1993, dell’ European 
									Documentary Network (EDN), dal 2005 č membro 
									del consiglio direttivo dell’Associazione 
									dei documentaristi italiani DOC/IT e dal 
									2006 č direttore degli Italian Doc 
									Screenings. 
									
									Tonia Cartolano (Italia)
									Tonia Cartolano, avellinese, 33 anni, 
									giornalista di Sky Tg 24. Si č laureata nel 
									2004 alla Scuola di Giornalismo della 
									Cattolica dopo aver discusso la tesi, 
									coadiuvata da Monica Maggioni. Poi ha fatto 
									uno stage a RTL 102.5. Poi una serie di 
									stage a Sky, fino all’assunzione a SkyTg24. 
									“Prima o poi nella vita di ognuno passa il 
									famoso treno”, dice Tonia, “l’importante č 
									saperlo riconoscere e avere la forza di 
									salirci su. Per farlo devi avere i muscoli 
									allenati la passione e soprattutto la voglia 
									di salirci. Altrimenti quel treno passa e 
									non sai se ritornerŕ rischiando magari di 
									perdere per sempre l’occasione della tua 
									vita”. Premio giornalistico internazionale 
									“Gino Votano” 2010 con “Innocenza alla 
									sbarra”, Sky Tg 24.
									
									Piergiorgio Curzi (Italia)
									Nato a Roma, nel 1975, con “L'orologio 
									fermatempo" č stato finalista al premio 
									Solinas. 
									
									Michele De Maria (Italia)
									Si avvicina al mondo dell’artigianato 
									attraverso lo studio dell’oreficeria e della 
									ceramica, per poi passare al legno e 
									studiare alla scuola di restauro a Firenze. 
									La sua attivitŕ si divide tra il restauro di 
									mobili antichi e la realizzazione di nuovi, 
									per i quali si ispira ad uno stile 
									neorinascimentale.
									
									Dolly Esindu (Nigeria)
									Scrittore e regista, documentarista, ha 
									realizzato documentari sulle belelzze 
									naturalistiche e culturali della Nigeria.
									
									Annamaria Gallone (Italia)
									Annamaria Gallone ha vissuto a lungo in 
									Africa, Cina, Iran. Ha pubblicato libri di 
									fiabe della tradizione orale e il romanzo 
									“Ho sposato un bianco” (1997). Collabora a 
									numerose riviste e trasmissioni televisive 
									sui temi del dialogo interculturale. Con la 
									sua societŕ, Kenzi, produce e realizza 
									fiction e soprattutto documentari per il 
									cinema e la televisione. Si occupa della 
									direzione artistica del Festival di Cinema 
									Africano di Milano, di cui č stata uno dei 
									fondatori. Organizza e dirige festival 
									dedicati alle cinematografie del Sud del 
									mondo. Tra i suoi lavori: "Love and Sex in 
									ChinaI", "Vite Rubate" e "Anka Here So" 
									(2007), “Una giornata in paradiso, la forza 
									dell’acqua”, “Pancasan e Donne, nonostante 
									tutto” (2008), “Viaggio intorno alla mia 
									stanza” e “Un futuro sospeso”.
									
									Liborio L'Abbate (Italia)
									Ha curato "Cuba Libre", insieme 
									all'Ambasciata Cubana e all’Associazione 
									Italia-Cuba. Una coproduzione italo-cubana, 
									tra Porporato di Torino e Mundo Latino 
									dell'Avana. Recentemente ha curato anche 
									l’edizione del video ”Arte Povera”, Torino, 
									Hopefulmonster, 2000.
									
									Pino Piromalli (Italia)
									Cantastorie reggino, si accompagna alla 
									chitarra per raccontare storie che hanno un 
									sapore folkloristico e stesso tempo legato 
									alle abitudini e agli usi della sua terra. 
									Spazia tra gli stornelli e i rispetti 
									d’endecasillabi, di cui si sta occupando, 
									interpretando e musicando una selezione di 
									una raccolta di Canti del popolo reggino.
									
									
									Adolfo Pizzi (italia)
									E’ nato a Zagarolo il 24 giugno 1914. 
									Giovanissimo, si occupa di cinema lavorando 
									presso il laboratorio fotografico della 
									Cines e in seguito partecipa, come 
									assistente operatore, ad alcuni film 
									realizzati durante il periodo di Salň. Nel 
									dopoguerra si dedica soprattutto al 
									documentarismo, firmando un gran numero di 
									cortometraggi, fra cui “Il canto dell’Elba”, 
									“Sul ponte di Bassano”, “Castelli romani”, 
									“Al di lŕ del Piave”, “Napoleone all’Elba”, 
									“Primavera nell’Isonzo”, “Vittorio Veneto”, 
									“Gorizia porta orientale”, “Uomini nelle 
									miniere”, “La leggenda del cielo”, tutti 
									realizzati fra il 1946 e il 1956. Il suo 
									unico lungometraggio a soggetto, girato nel 
									1954, č “Ritrovarsi all’alba”.
									
									Vincent Verra (Madagascar)
									Scrittore e regista. Ha scritto libri e 
									realizzato documentari sulla cultura e la 
									storia del Madagascar.
									
									Francesco Votano (Italia)
									Giornalista Rai del Tg 1. Consigliere 
									nazionale dell'Unioen Nazionale Cronisti 
									Italiani. Semiologo, scrittore e 
									drammaturgo. Ha insegnato all'Universitŕ 
									della Calabria "Semiologia delle Arti" e 
									"Didattica delle tecnologie multimediali", 
									ha tenuto seminari nelle Universitŕ di 
									Reggio Calabria e Messina. Ha lavorato ai 
									quotidiani "Corirere della Sera", "La 
									Repubblica" e "Il Tempo". Premio 
									internazionale per la poesia del Consiglio 
									d'Europa per "Notte di Praga" (1980) sulla 
									morte di Jan Palach nella resistenza 
									cecoslovacca. E' stato il primo giornalista 
									delle testata nazionali a raggiungere 
									L'Aquila nella notte del terremoto e al G8 é 
									stato l'unico ad avere e trasmettere al Tg 1 
									le immagini di Barack Obama che giocava a 
									basket.
									
									OSPITI ANNUNCIATI
 
									
									
									Farid Adly (Libia)
									Giornalista libico che da anni risiede in 
									Italia. Collabora con diversi giornali tra 
									cui il Corriere della Sera. E' direttore 
									dell’agenzia stampa bilingue Anbamed. Per 
									anni č stata la voce di Radio Shaabi, la 
									pionieristica trasmissione in lingua araba 
									realizzata da Radio Popolare. Ha studiato 
									ingegneria al Politecnico di Milano. Al 
									liceo curava le trasmissioni della radio 
									interna della scuola. In Italia, ha 
									collaborare con i “Quaderni del Medio 
									Oriente”, rivista diretta da Arturo Schwarz 
									e poi ha diretto le rivista “al-Sharara” in 
									italiano e “Attariq” in arabo. Ha 
									collaborato come corrispondente con il 
									settimanale arabo di Beirut, “Al Hourriah” 
									
									Roberta Yasmine Catalano (Marocco)
									Scrittrice italiana cresciuta in Marocco. Ha 
									pubblicato “Schegge di Memoria", da un 
									editore italiano che vive in Marocco. Il 
									libro che racconta degli italiani in 
									Marocco, raccoglie il frutto di sei anni di 
									ricerche, condotte tra i libri ma anche tra 
									le persone, i ricordi, le testimonianze. 
									Ricostruisce la storia della presenza 
									italiana in Marocco; a partire dai primi 
									accordi del XII secolo tra un’Italia 
									preunitaria e il sultanato marocchino, ne 
									ripercorre le tappe principali osservandola 
									da diversi punti di vista, ora storico, ora 
									letterario, ora attraverso le vicende di 
									vita di donne e uomini figli della grande 
									ondata migratoria giunta in Marocco a inizio 
									Novecento, le cui esistenze si intrecciano 
									inevitabilmente con la storia del luogo che 
									li ha accolti.
									
									Mimmo Candito (Italia)
									Nato a Reggio Calabria nel 1941, dal 1999 č 
									responsabile italiano di Reporters Sans 
									frontier. Ha collaborato con “Il Lavoro”, da 
									Genova, scrivendo articoli di cinema e 
									cultura. Nel 1970 č a “La Stampa”, per il 
									quale diventa inviato speciale e 
									commentatore di politica internazionale. 
									Corrispondente di guerra dai principali 
									teatri di conflitto in Medio Oriente, Asia, 
									Africa e Sud America, ha seguito tra l'altro 
									l'Invasione sovietica dell'Afghanistan, 
									l'operazione Enduring Freedom del 2002, i 
									bombardamenti del Kosovo nel 1999, la guerra 
									Iran-Iraq e le due guerre del Golfo, la 
									guerra delle Malvinas. Dal 2001 č direttore 
									della rivista culturale “L'indice dei libri 
									del mese”. Ha collaborato con la Rai 
									conducendo “Prima Pagina” su RadioTre. Č 
									docente di Linguaggio giornalistico presso 
									l'Universitŕ degli Studi di Torino.
									
									Marco Clementi (Italia)
									Giornalista del Tg1, č stato inviato durante 
									la crisi libica e per quaranta giorni č 
									rimasto a Bengasi insieme ai ribelli libici. 
									Ha seguito da inviato anche il dramma dei 
									minatori cileni.
									
									Sakhno Navarro (Malta)
									Corrispondente dell’Ansa da Malta. Ha 
									seguito lo sviluppo delle crisi 
									nordafricane, dalla Tunisia all’Egitto.
									
									Carlo Parisi (Italia)
									Giornalista. Membro nazionale del sindacato 
									giornalisti italiani č anche segretario 
									regionale dei giornalisti calabresi e fa 
									parte del direttivo dell’Inpgi, la cassa di 
									previdenza dei giornalisti italiani. E’ 
									stato redattore de “Il Giornale di 
									Calabria”.
									
									Felice Zaccheo (Italia)
									Nato a Roma nel 1975, musicista. Inizia gli 
									studi di chitarra moderna con Francis 
									Koerber e per diversi anni si occupa di folk 
									statunitense, di blues e funky, suonando sia 
									la chitarra acustica che l’elettrica in 
									varie formazioni attive negli Anni Novanta. 
									Dal 2002 studia e suona mandolino e plettri 
									con Sonia Maurer in numerose situazioni che 
									spaziano della musica classica alla canzone 
									romana. Dal 2004 si dedica a tempo pieno 
									all’attivitŕ di musicista, specializzandosi 
									nella musica popolare italiana e ampliando 
									le conoscenze relative agli strumenti etnici 
									e tradizionali italiani. E’ attualmente uno 
									dei pochissimi suonatori italiani di 
									chitarra portoghese, strumento che impiega 
									nei modi tradizionali del fado di Lisbona e 
									di Coimbra.
									
									Nabila Zayati (Tunisia)
									Nata a Tunisi nel 1976, č giornalista e 
									corrispondente di Ansamed. Videoreporter e 
									documentarista per televisioni arabe e 
									italiane, consulente Media e comunicazione 
									per i paesi del Nord Africa e del Medio 
									Oriente. E’ membro dell'ordine dei 
									giornalisti italiani ed interprete di arabo 
									e francese.